Il notebook personale conviene all’azienda

In molte aziende, soprattutto
d’Oltreoceano si sta affermando la tendenza a impiegare notebook di
proprietà del dipendente. Lo afferma la società di ricerche Gartner,
tra le prime ad aver tracciato nelle linee essenziali il fenomeno dell’IT consumerization, che renderà sempre più difficile imporre ai dipendenti le scelte aziendali su tecnologie, servizi e software










L’utilizzo del notebook personale in azienda, spiega uno studio pubblicato da Gartner, non ha un immediato ritorno economico, come si potrebbe a prima vista pensare. Gli analisti spiegano che il total cost of ownership (TCO) delle applicazioni erogate (per ragioni di sicurezza) in macchine virtuali sul notebook di proprietà dell’impiegato è molto simile a quello di un notebook, ben gestito, fornito dall’azienda.
Ci sono in più i costi, ben visibili, di un investimento che è
affrontato dal dipendente e in qualche modo deve essere riconosciuto o
incentivato dall’azienda.


C’è però un aspetto importante. L’informatica non serve solo in ufficio. Un crescente numero di impiegati chiede di poter usare il proprio notebook al lavoro.
Alcune aziende lo permettono definendo precise politiche d’uso,
requisiti di sicurezza, processi di gestione e supporto. Secondo
Gartner, dal 2006 un gran numero di imprese ha già preso la strada del notebook personale, sia pure soltanto per ristrette categorie di dipendenti.

“Il fatto di poter usare notebook personali migliora la produttività e crea una netta definizione delle responsabilità in ambito IT spostando alcuni oneri sull’utente”, spiega Brian Gammage, vice president e Gartner Fellow. “All’opposto un
programma di ‘apertura’ alle attrezzature personali degli impiegati in
un contesto in cui non c’è efficace controllo può avere effetti
diametralmente opposti
“.

Gartner classifica nello
studio due tipologie di lavoratori: quelli che operano prevalentemente
in ufficio e portano il loro notebook a casa un paio di volte alla
settimana, e quelli che lavorano fuori ufficio per l‘80% del loro tempo.
Per
le due tipologie di utenti, i costi annuali d’uso di applicazioni
sicure, erogate come macchine virtuali sul notebook dell’utente, o di
un notebook ben gestito si equivalgono. Solo nel caso l’uso
delle applicazioni aziendali sia ridotto, i costi per l’azienda possono
ridursi dal 9 al 44% quando il portatile è di proprietà del lavoratore
.


Al di là della riduzione dei costi o delle preferenze del
lavoratore, quali sono i vantaggi per un’azienda che decide di
incentivare l’uso dei notebook di proprietà dei dipendenti? Secondo
Gartner ci sono vantaggi di sicurezza e di gestione. L’approccio
notebook personale/applicazioni virtuali limita i danni causati da impiegati disonesti - di solito executive e colletti bianchi - contro i quali sono poco efficaci le comuni politiche di sicurezza aziendali. Dà un rimedio alla crescente insoddisfazione dei dipendenti nei riguardi delle restrizioni d’uso che sono imposte dai reparti IT.
Per ultimo migliora il livello di prevedibilità delle attività di
gestione e il livello di responsabilità degli utenti nei riguardi del
notebook. L’uso di macchine virtuali per erogare le
applicazioni aziendali consente inoltre di avere ambienti software più
standardizzati e coerenti
.



Scritto da

Piero Todorovich
- Mytech

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