Una pioggia di dati ci sommergerà

Una pioggia di dati ci sommergerà:
Il messaggio della locandina è chiarissimo: mettetevi al riparo, o una violenta pioggia di dati vi sommergerà. Le quattro grandi associazioni di matematici statunitensi (American Mathematical Society, American Statistical Association, Mathematical Association of America, Society for Industrial and Applied Mathematics) che da qualche tempo hanno eletto aprile il “Mese della consapevolezza matematica” quest’anno hanno scelto di pubblicizzare le loro iniziative con l’immagine di un omino spaesato che tenta di  proteggersi sotto l’ombrello da un incessante diluvio.
Si tratta della smisurata quantità di informazioni gestite dai social network, come Facebook e Twitter, dai motori di ricerca, dalle agenzie pubblicitarie che cercano visibilità sul web. Ma anche di tutti i risultati forniti dai dispositivi scientifici come satelliti, sensori, strumenti astronomici, congegni biometrici e così via. O delle tantissime tracce lasciate dalle nostre attività quotidiane, come i pagamenti con le carte di credito.
Per tutto il mese di aprile matematici e statistici americani sono invitati a riflettere sulla ineludibile questione: cosa farsene di tutti questi dati? La domanda, rimbalzata dall’altra parte dell’oceano, è stata riproposta agli esperti di casa nostra dalla Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale che in questi giorni promuove iniziative parallele a quelle americane.
Trovare una soluzione non è facile, ma, come leggiamo sul sito della Simai, “la matematica può essere uno strumento decisivo per capire e organizzare questo diluvio di dati”. Vediamo quindi cosa hanno da dirci gli esperti di calcoli numerici. Sul sito  sono pubblicati, tradotti nella nostra lingua, alcuni interventi di studiosi americani insieme a saggi originali di scienziati italiani. Tra questi ultimi troviamo un affascinante viaggio nel mondo del data mining, l’estrazione di informazione da un insieme di dati, di Paola Bertolazzi e Giovanni Felici, articolo già pubblicato su Sapere nell’ottobre 2011, un’analisi del ruolo della matematica nel sequenziamento massivo del genoma di Claudia Angelini e Italia De Feis.
Due analisti americani, Timothy C. Owen e William Kahn, riflettono sulle cifre da capogiro della pubblicità on line: 1 KB di dati rilevanti per ogni banner visualizzato, che vuol dire 1TB al mese nelle mani dei commercianti. Tre volte il volume di dati proveniente dal telescopio spaziale Hubble.
Un altro scienziato statunitense, Daniel Krasner,  parla delle sfide lanciate ai matematici dai colossi del Web, come Google, Facebook, Twitter, Amazon, Netflix: ricavare da una massa informe di dati “intuizioni che possono portare a una comprensione del presente e a delle previsioni del futuro”.
E c’è chi parla di una vera e propria rivoluzione: “E’ una rivoluzione, dice Gary King dell’Università di Harvard di recente in un'intervista sul New York Times “il cammino della quantificazione... dilagherà attraverso il mondo accademico, delle imprese e politico. Non c'è area che non ne verrà coinvolta”.
Basterà un ombrello a ripararci?
Credits immagine a Koen Vereeken/Flickr

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