Il ghiacciaio Jorge Montt, nella Patagonia cilena, si è ritirato di un chilometro in un anno.
Lo dimostrano le 1455 foto scattate e poi montate in un video dal Centro de Estudios Científicos de Valdivia, un’organizzazione non-profit. E’ uno dei vari modi in cui i cambiamenti climatici si manifestano nelle diverse parti del mondo.
Adesso ve lo mostro. Prima solo una parola per dire che il Jorge Montt fa parte del complesso ghiacciato della Patagonia cilena, 350 chilometri quadrati circa: è la terza massa ghiacciata poggiante sulla terraferma più grande del mondo (dopo l’Antartide e la Groenlandia) e sta squagliandosi anch’essa: ma a un ritmo molto più lento. Quello del Jorge Montt invece è un ritiro record.
Il Jorge Montt si è ritirato in modo significativo ma lento a partire dal 1898, e in modo decisamente rapido negli Anni 90 del Novecento: circa 11 chilometri in meno di 7 anni. Adesso sta di nuovo accelerando, e scarica nell’oceano una gran quantità di iceberg.
La ritirata ha già modificato il paesaggio circostante. Si è fra l’altro creato un fiordo lungo 19 chilometri che prima non era sulle carte geografiche.
La situazione del Jorge Montt sottolinea le cattive condizioni dei ghiacciai della Patagonia che, secondo uno studio pubblicato in aprile sulla rivista scientifica Nature Geoscience, negli ultimi decenni hanno accelerato marcatamente la fusione e hanno contribuito per il 10% all’innalzamento globale del livello dei mari verificatosi nell’ultimo mezzo secolo a causa della fusione dei ghiacciai montani.
Sul sito del Centro de Estudios Científicos de Valdivia registrata una forte retrocessione di un ghiacciaio in Patagonia
Su Mother Nature Network video: un ghiacciaio fonde in Patagonia
Su Nature Geoscience i ghiacciai della Patagonia e il livello dei mari
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