Il Cio deve aiutare l’azienda a cambiare

La sua parola d ordine è semplificare. “Se c è qualcosa di nuovo che non si sposa con la semplificazione, non la adottiamo”.

Marcello Cordioli è Chief Information Officer di Permasteelisa, impresa di costruzioni da quasi 1 miliardo di euro di fatturato e 5.500 dipendenti sparsi in 27 Paesi. Un colosso dove la dispersione territoriale è fortissima e le culture molto diverse. E stato recentemente premiato come Cio europeo dell anno.

“Ci sono tre grandi direttrici che guidano le nostre scelte It”, spiega Cordioli. “La prima è la semplificazione; la seconda è l uso di tecnologie e soluzioni univoche, negli Stati Uniti come in Cina; la terza è la forte vicinanza con il business”.

Cordioli è certo un precursore. Nel 2008 (3 anni fa) ha spostato in ottica cloud il sistema di posta e collaboration. Perché? “Perché andavano nell ottica della semplificazione. ll cloud ci ha reso le cose più facili, rende i servizi sempre disponibili, semplifica la struttura e toglie stress all It.”.

Inoltre il cloud ha permesso a Permasteelisa un efficace piano di backup e disaster recovery. “Possiamo stare senza Sap per 24/48 ore, ma non senza e-mail”, ammette Cordioli.

Ovviamente non è tutto rose e fiori. Le applicazioni cloud sono molto meno personalizzabili di quelle sviluppate in casa. “Ci sono certe aree di personalizzazione, ma l applicazione è in generale più rigida. Il che in assoluto non è un male, perché si va a implementare una serie di best practice che sono già state sperimentate con successo”.

Cordilio spiega che l It ha dovuto fare molto più change management, trainig e consulenza di rispetto al passato. “La complessità tecnica è diminuita, c è maggiore standardizzazione. L It non si occupa più di cavi e di programmi ma di pratiche di business. E il ruolo del capo dell It è quello di aiutare l azienda a cambiare, perché è il Cio ad avere la migliore conoscenza dei processi in azienda”.

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