Islanda. Difficile cambiamento clima. Per l'ambiente un beneficio

Nessun problema per il clima e anzi, a livello ambientale, l'eruzione del vulcano islandese sul ghiacciaio Eyjafallajokull potrà risultare quasi una benedizione. Certo compagnie aeree e migliaia di viaggiatori costretti in questi giorni a riprogrammare i propri spostamenti malediranno l'esplosione del vulcano, ma secondo gli esperti del mondo scientifico questa non altererà gli equilibri climatici del nord Europa. Al contrario le ceneri e le sabbie sprigionate nell'atmosfera ricadendo al suolo porteranno diversi benefici. Terreni più fertili e spiagge con più sabbia, ad esempio. Secondo Sandro Fuzzi, dirigente di ricerca dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (Isac) del Cnr, se le condizioni dell'eruzione rimarranno quelle attuali il clima del nord Europa non subirà cambiamenti. "Dipende dalla quota cui arrivano le polveri - spiega ad Apcom - e dalle prime indicazioni sembra che la nube dell'Eyjafallajokull arrivi a quote basse. Se le polveri raggiungono la stratosfera, cioè vanno a quote più alte di 10/12 km, rimangono in sospensione per moltissimo tempo (1 o 2 anni), possono causare l'oscuramento del sole e quindi il cambiamento del clima. quello che successe il secolo scorso in Indonesia, quando un vulcano eruttò e per 2 anni in quella parte del mondo non ci fu l'estate, perchè le polveri rimaste in sospensione per un lungo periodo avevano schermato i raggi del sole". Le ceneri del vulcano islandese però - prosegue Fuzzi - per ora sono a una quota molto più bassa, tra i 6 e gli 8 km: rimarranno nella troposfera e si depositeranno al suolo nello spazio di 20 giorni. Un grosso problema per la circolazione aerea, ma non per il clima". L'Austria ha annunciato che potrebbe chiudere dal pomeriggio il proprio spazio aereo per l'arrivo della nube di ceneri dal vulcano islandese in eruzione: anche l'Italia del nord è a rischio? "Una parte della nube può raggiungere zone lontane dall'Islanda, ma l'Italia è molto lontana e prima di arrivarvi le ceneri dovrebbero cadere in terra", dice Mike Burton, primo ricercatore dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che studia l'Eyjafallajokull da alcuni mesi. Che però, precisa, "con i vulcani non si sa mai". Se, dunque, il cambiamento climatico è al sicuro, per quanto riguarda l'ambiente marino e terrestre addirittura "quando i vulcani fanno queste grandi manifestazioni in generale portano solo benefici". Certo in questi giorni l'Islanda è martoriata dalle inondazioni causate dai ghiacciai che si sciolgono, ma contadini e agricoltori che vivono nelle zone raggiunte dalla nube di cenere forse benediranno per anni l'eruzione. "Si tratta di sabbie vulcaniche ricche di metalli pesanti - dice Stefano Donati, geologo comitato scientifico di Legambiente - e una volta cadute al suolo saranno uno straordinario fertilizzante agricolo. Non a caso, in Italia, le aree più fertili sono proprio le pendici del Vesuvio e dell'Etna". Sul fattore climatico Donati è più prudente ("non escluderei a priori che il pennacchio del vulcano non raggiunga la stratosfera"), ma sulle ricadute per l'ambiente ha pochi dubbi. "Su tempi brevi e chiaro che la copertura di cenere può creare danni anche ingenti all'agricoltura, ma solo per una stagione medio-breve. Poi la terra sarà molto più fertile". Nessun problema nemmeno per le acque. "Quelle potabili arrivano quasi sempre da falde idriche profonde dove non arrivano le ceneri. Le altre sulla terraferma come laghi e fiumi non saranno inquinate perchè i metalli pesanti delle polveri si depositeranno in breve tempo sul fondo. E anche i mari - conclude - ne beneficeranno: di solito con questi fenomeni si rinsaldano le spiagge e si arresta l'erosione".
Copyright APCOM (c) 2008

Commenti