Clima, città verdi d’Europa : sostenibilità e gusto estetico, a Linz il quartiere ecologico Solar City
Il modello di Malmo comincia a far scuola nel resto d'Europa. Entro dieci anni, secondo il dettato della Commissione di Bruxelles, i paesi dell'Unione devono produrre il 20 per cento di energia da fonti rinnovabili. A Monaco, in Germania, però, hanno deciso di coprire il cento per cento entro i prossimi cinque anni. A Berlino si punta sull'aumento delle biciclette. In Andalusia su un nuovo impianto solare capaci di servire 150 mila famiglie. Mentre a Linz, in Austria, nel quartiere di Solar City (foto), si guarda già al passo successivo: le energie pulite non solo come soluzioni per la lotta riscaldamento terrestre, ma come elementi di arredo urbano e di aggregazione sociale. Abbiamo intervistato Michele Calzavara, docente di architettura al Politecnico di Milano :
Solar City è un quartiere con una struttura ben definita che ruota intorno ad una piazza attrezzata di tutti i servizi. La cosa di cui tiene conto, oltre al linguaggio, è la distanza delle varie parti satelliti.
Perché è definito Solar City ?
E' uno slogan che vuole sottolineare l'aspetto di sostenibilità energetica di tutto il processo, sia di progettazione che di costruzione. Soprattutto il fatto che fa molto uso di energie rinnovabili per cui c'è un forte utilizzo di energia solare.
Quante persone ci vivono oggi?
Più di tremila ed è organizzato come una piccola comunità, cerca cioè di ricreare quel miscuglio urbano e sociale che fa in modo che non sia un quartiere ghetto.
Come ci si muove in questo quartiere?
Prevalente mente a piedi, infatti è sconsigliato l'uso dell'automobile.
Nel progettare Solar City avete puntato molto anche sull'aspetto estetico?
Esatto. Ci sono pensiline, balconi, archi e passaggi coperti molto colorati che formano una specie di arcobaleno. Non è tutto. Anche i pannelli solari diventano parte del design e ci sono sistemi fognari che concimano i terreni agricoli circostanti.
Una città invisibile?
Il concetto di invisibilità riguarda un design che non è percepibile dal punto di vista estetico. È come avere un sottostrato tecnico che ti fa funzionare il corpo del quartiere che però ha una sua pelle. Quindi è come un lavoro sottopelle.
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