Che cosa potrebbe succedere se si provasse ad unire la completezza delle mappe di Google Earth con le immagini in tempo reale provenienti dalle Webcam sparse in giro per il mondo?
A dare una risposta a questo quesito sembra ci stiano pensando alcuni scienziati americani che lavorano al centro di ricerca della Georgia Tech, i quali hanno pensato ad un progetto nelle condizioni di “amalgamare” le informazioni provenienti dai due sistemi in un unico, innovativo, strumento di cui trovate un video esplicativo in fondo al post.
Una specie di Google Earth in grado non solo di farci fare un viaggio da un capo all’altro del mondo con pochi click e comodamente seduti davanti al computer, ma in grado di consentirci addirittura di zoomare in una precisa locazione e permetterci di vedere in tempo reale, tramite l’occhio elettronico di una telecamera ad esempio, quello che sta accadendo in quel preciso punto in quel determinato momento.
Praticamente uno strumento di navigazione virtuale “definitivo” e capace di videosorvegliare tutte le aree più importanti dell’intera superficie terrestre. Un esempio perfetto di realtà aumentata, che travalica i confini geografici e dà all’utente la possibilità di essere dovunque e in qualunque istante, decidendo cosa e chi spiare.
Proprio così, “spiare”. D’altronde questo verbo non è messo lì a caso, perché, pur non negando che una simile “invenzione” lascerebbe a bocca aperta moltissima gente, non si può non pensare che con altrettanta semplicità esso attiverebbe infinite polemiche sulla privacy dei cittadini, già tanto minacciata e messa a repentaglio quotidianamente per ragioni più o meno plausibili di sicurezza, e forse subirebbe un colpo, l’ennesimo, da uno strumento del genere.
Con un Google Earth così potenziato le applicazioni potrebbero essere le più disparate, si andrebbe infatti dagli impieghi di pubblica utilità, come ricognizioni virtuali sul traffico in un determinato tratto autostradale fino ad un miglioramento dell’efficienza dei servizi di pubblica emergenza, i quali potrebbero avere un quadro della situazione già prima di arrivare sul posto, ma allo stesso tempo sarebbe come creare un “grande occhio” sempre attivo che vigila su tutti e su tutto.
Sarà insomma una specie di The Sims “passivo”, i cui personaggi saranno persone in carne e ossa, con l’unica differenza che laddove gli “omini” digitali sono facilmente controllabili, qui ci si dovrà limitare esclusivamente ad osservare, senza poter intervenire.
Voli fantasiosi a parte, ci sarà tempo per discutere delle implicazioni sociali di simili applicazioni tecnologiche, dato che in fondo si tratta finora di un semplice progetto di studio, la strada però sembra intrapresa e forse il passaggio ad un mondo del genere è più scontato e ovvio di quanto si possa pensare.
D’altronde, l’evoluzione tecnologica va sempre più verso l’abbattimento delle distanze, il bisogno di sapere tutto e dovunque in tempo reale fa parte della nostra società e questo chiaramente non si può negare. Chissà quindi se un domani saremo in grado di “bypassare” la televisione tradizionale collegandoci ad Internet e seguire in diretta l’evento che ci interessa, magari semplicemente trovando il luogo in cui si svolge e zoomando con il mouse…
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da OneWeb -
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