Tra strategie viral e buzz, e valore "social" dei consumatori, emergono nuove dinamiche nell'era del Marketing 2.0: il punto, al Forrester Emea Forum di Barcellona
Si è concluso da pochi giorni l'EMEA Marketing Forum di Barcellona, consueto appuntamento organizzato da Forrester Research per fare il punto sulle nuove tecniche e metodologie di Marketing e Net-Comunicazione meglio rispondenti alle necessità di un mercato sempre più digitale, sempre più "social".
Il focus dell'edizione 2007 è stato sulle strategie di brand ("Sharing your Brand"). Da quanto emerso nel corso del Forum, promuovere il marchio vuol dire oggi coinvolgere il consumatore con un approccio non più aggressivo ma difensivo. Nella più evoluta delle sue accezioni,infatti, significa riuscire a coinvolgere l'utente/consumatore in prima persona, facendone il vero protagonista del messaggio promozionale, non più oggetto passivo.
Filemaker
La necessità di convincere un pubblico sempre più scettico nei confronti dei media e dei canali tradizionali di informazione - anche pubblicitaria - porta a spostare il focus sul concetto di condivisione (da cui, appunto, lo "sharing brand").
Tuttavia, anche adottando una strategia di difesa, oggi ben più efficace di quella offensiva, «bisogna comprendere le attitudini degli utenti, prepararsi a condividerle e ad agire o reagire ai loro commenti o recensioni», ha evidenziato Jaap Favier, vice presidente di Forrester e chairman del Forum.
Mary Beth Kemp, analista senior, ha poi sottolineato quanto sia importante la comprensione del valore sociale dei consumatori, tenendo ben presente quanto sia elevato il livello di influenza che possono esercitare nei confronti di altri consumatori. Il motore del marketing 2.0, nell'era contemporanea, non può che essere il network: tra passaparola, recensioni, blog e confronti, l'utente è sempre protagonista. Mai come oggi, il cliente ha sempre ragione.
I consumatori, ormai, sono in continuo contatto, soprattutto online, divenendo elementi chiave di quella che Forrester chiama la social scorecard: una strategia di valutazione ad uso dei professionisti del marketing per classificare i propri target in base all'indice di connessione degli stessi consumatori gli uni con gli altri. In questo modo, è più facile comprendere il livello di influenzabilità reciproca e identificare i consumatori dal più elevato valore sociale.
Comunicando con successo con questo specifico target, è più semplice fidelizzare gli utenti nei confronti del proprio brand, promuovendo allo stesso tempo un circuito virtuoso, ossia una sorta di evangelizzazione a favore del marchio all'interno del proprio network.
Si è concluso da pochi giorni l'EMEA Marketing Forum di Barcellona, consueto appuntamento organizzato da Forrester Research per fare il punto sulle nuove tecniche e metodologie di Marketing e Net-Comunicazione meglio rispondenti alle necessità di un mercato sempre più digitale, sempre più "social".
Il focus dell'edizione 2007 è stato sulle strategie di brand ("Sharing your Brand"). Da quanto emerso nel corso del Forum, promuovere il marchio vuol dire oggi coinvolgere il consumatore con un approccio non più aggressivo ma difensivo. Nella più evoluta delle sue accezioni,infatti, significa riuscire a coinvolgere l'utente/consumatore in prima persona, facendone il vero protagonista del messaggio promozionale, non più oggetto passivo.
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La necessità di convincere un pubblico sempre più scettico nei confronti dei media e dei canali tradizionali di informazione - anche pubblicitaria - porta a spostare il focus sul concetto di condivisione (da cui, appunto, lo "sharing brand").
Tuttavia, anche adottando una strategia di difesa, oggi ben più efficace di quella offensiva, «bisogna comprendere le attitudini degli utenti, prepararsi a condividerle e ad agire o reagire ai loro commenti o recensioni», ha evidenziato Jaap Favier, vice presidente di Forrester e chairman del Forum.
Mary Beth Kemp, analista senior, ha poi sottolineato quanto sia importante la comprensione del valore sociale dei consumatori, tenendo ben presente quanto sia elevato il livello di influenza che possono esercitare nei confronti di altri consumatori. Il motore del marketing 2.0, nell'era contemporanea, non può che essere il network: tra passaparola, recensioni, blog e confronti, l'utente è sempre protagonista. Mai come oggi, il cliente ha sempre ragione.
I consumatori, ormai, sono in continuo contatto, soprattutto online, divenendo elementi chiave di quella che Forrester chiama la social scorecard: una strategia di valutazione ad uso dei professionisti del marketing per classificare i propri target in base all'indice di connessione degli stessi consumatori gli uni con gli altri. In questo modo, è più facile comprendere il livello di influenzabilità reciproca e identificare i consumatori dal più elevato valore sociale.
Comunicando con successo con questo specifico target, è più semplice fidelizzare gli utenti nei confronti del proprio brand, promuovendo allo stesso tempo un circuito virtuoso, ossia una sorta di evangelizzazione a favore del marchio all'interno del proprio network.
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